Continua a tenere banco la questione del liceo made in Italy, un indirizzo di studi finalizzato alla valorizzazione dei settori dell’economia italiana legati all’identitร del Paese, con il supporto delle imprese. Ad andare contro il Disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri all’inizio di giugno 2023, questa volta รจ la Cisl Scuola, per bocca della segretaria nazionale, Ivana Barbacci“.
“Abbiamo sempre avuto, come CISL Scuola, piรน dโuna perplessitร sullโistituzione di un nuovo percorso scolastico, il liceo del made in Italy – commenta -, che attraverso la definizione โforzosaโ di un profilo ci sembra rispondere piรน a unโoperazione di immagine che a un effettivo e specifico fabbisogno formativo. Perplessitร che abbiamo avuto modo di esprimere direttamente alla relatrice del provvedimento, la sen. Bucalo, in un dibattito organizzato lo scorso mese di giugno insieme alla Scuola di Economia Civile sul futuro del liceo economico e sociale.
La promozione e la valorizzazione del made in Italy, sostenevamo allora, non si ricollega a uno specifico ambito formativo e produttivo, difficile peraltro da individuare, ma devโessere missione condivisa da tutte le attivitร formative riconducibili a produzioni che esprimono, a vario titolo, lโeccellenza dei marchi italiani”.
“In ogni caso- conclude -, sostenevamo allora e lo ribadiamo oggi, consideriamo inaccettabile che lโattivazione di un nuovo percorso di studi avvenga a scapito di altri, giร attivi e collaudati, destinati invece a cedere il passo al nuovo liceo. Si eviti di introdurre nel nostro sistema di istruzione, che ha giร molti problemi, altri fattori di destabilizzazione. Lโeccellenza italiana non ha bisogno di spot di questo genere, dai quali non si vede quale vantaggio possa venire”.
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