Gite e appalti: procedure più complicate

Nel 2023, l’Agenzia Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha introdotto l’obbligo per le scuole di utilizzare il Mercato elettronico MePA per l’organizzazione delle gite scolastiche. Contestualmente, il nuovo Codice degli Appalti impone alle istituzioni scolastiche di diventare stazioni appaltanti qualificate per stipulare contratti superiori ai 140 mila euro. Queste nuove disposizioni stanno generando notevoli difficoltà per gli istituti, che si trovano a fronteggiare procedure lunghe e complesse, un aumento dei costi e una maggiore mole di lavoro per le segreterie. A ciò si aggiungono le responsabilità in capo ai docenti accompagnatori, che si trovano a gestire complicazioni burocratiche aggiuntive.

Secondo quanto riportato da Open, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha proposto una soluzione per alleggerire il carico sulle scuole: qualificare gli Uffici Scolastici Regionali (USR) come stazioni appaltanti. In questo sistema, le scuole che non hanno risorse sufficienti per gestire autonomamente gli appalti dovranno rivolgersi agli USR, che fungeranno da centrali di committenza per l’organizzazione delle gare d’appalto.

Le scuole dovranno quindi comunicare le proprie necessità agli USR, che si occuperanno della gestione delle gare d’appalto, garantendo così il rispetto delle normative sugli appalti pubblici. Tuttavia, questo approccio solleva una serie di preoccupazioni, in particolare riguardo alla gestione delle numerose richieste da parte delle scuole. In regioni come la Lombardia, con un alto numero di istituti scolastici, il sistema rischia di diventare particolarmente oneroso. Ad esempio, per gestire le richieste di 400 scuole, si dovrebbero organizzare altrettante gare ogni anno, con un notevole impegno per gli USR.

Anche in contesti con un numero inferiore di scuole, il carico amministrativo per gli USR rimarrebbe comunque consistente, aumentando ulteriormente la complessità della gestione delle gite scolastiche. Le nuove normative, sebbene mirate a garantire maggiore trasparenza e legalità negli appalti, pongono quindi sfide concrete per le scuole, che rischiano di vedere aumentare non solo i costi, ma anche i tempi e la burocrazia necessari per organizzare un’attività fondamentale come la gita scolastica.

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