Chiesta accelerazione per le procedure straordinarie.
Si è svolto nei giorni scorsi l’incontro con il Ministero dell’Istruzione e Merito chiesto unitariamente dalle organizzazioni sindacali per fare il punto sui concorsi per gli insegnanti di religione cattolica. Le stesse sigle hanno sottolineato come la procedura straordinaria, alla quale sono riservati il 50 % dei posti messi a concorso, debba essere predisposta in modo tale da riconoscere pienamente l’esperienza professionale maturata dai docenti con almeno tre anni di servizio nelle scuole statali.
Essa dovrebbe prevedere una prova metodologico-didattica senza soglia minima di idoneità. La norma stessa prevede lo scorrimento della graduatoria fino al suo totale esaurimento, quindi l’assenza di soglia minima diventa per noi garanzia di una procedura capace di dare risposta ai precari.
L norma autorizza il MIM a bandire, (entro l’anno 2023), previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, un concorso per la copertura del 50 per cento dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili (negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25).
Il MIM è autorizzato a bandire, contestualmente al concorso ordinario, una procedura straordinaria riservata agli insegnanti di religione cattolica che abbiano svolto almeno trentasei mesi di servizio nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali. Alla procedura straordinaria e’ assegnato il 50% dei posti vacanti e disponibili per il triennio scolastico 2022/2023-2024/2025 e per gli anni scolastici successivi fino al totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito. E’ prevista una prova orale didattico-metodologica.
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