La leader del partito Fratelli d’Italia contro l’esame di stato in forma ridotta per il terzo anno consecutivo.
E’ di ieri la notizia di un altro esame di stato “snellito”, il terzo consecutivo, a causa dei problemi che il Covid ha portato all’interno del mondo scuola. Più di un’ipotesi accarezzata dall’attuale ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, che avrebbe in mente l’idea di mantenere anche per quest’anno una maturità priva di prova scritta e con solo la tesina da dover esporre all’orale contornato dalle domande dei docenti rigorosamente interni. Questo per cercare di non sfavorire quegli studenti che hanno affrontato gli ultimi tre anni di scuola secondaria di secondo grado a “mozzichi e bocconi”, ed evitare di svantaggiarli rispetto ai colleghi degli anni precedenti che hanno dovuto affrontare un esame più snello a causa della pandemia.
Non è della stessa idea la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che reclama a gran voce il ritorno in auge della prova scritta secondo quanto riportato da Adnkronos. “Fratelli d’Italia chiede al governo Draghi di far tornare la scuola alla normalità e di reintrodurre le prove scritte alla maturità, a partire dal tema di italiano“.
“Inaccettabile – afferma la Meloni – l’ipotesi allo studio del ministro Bianchi di cancellarlo perché parliamo di una prova fondamentale nel percorso didattico e formativo dei nostri ragazzi, che dopo mesi e mesi di Dad faticano sempre di più ad esprimersi nella scrittura. Solo così si potrà dare risalto al merito ed alla valutazione, due pilastri del sistema di istruzione umiliati in questi anni dall’ideologia sessantottina che sta alla base delle scelte disastrose dei ministri Pd e Cinquestelle“.
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