
Il 3 gennaio 2025, Roma è stata teatro di una grande manifestazione che ha visto la partecipazione di migliaia di insegnanti giunti da ogni angolo d’Italia. L’iniziativa, promossa da organizzazioni di docenti precari di sostegno e da insegnanti risultati idonei al concorso PNRR1, ha ottenuto il supporto dei principali sindacati scolastici, tra cui Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Gilda. La protesta ha attirato l’attenzione di numerose figure istituzionali legate al mondo dell’istruzione e ha posto al centro del dibattito pubblico tematiche cruciali per il futuro del sistema educativo italiano.
La situazione dei docenti idonei al concorso PNRR1
Uno dei principali temi affrontati durante la manifestazione è stato quello dei docenti che, nonostante abbiano partecipato al concorso a cattedra PNRR1 e siano risultati idonei, non sono riusciti ad ottenere una cattedra. Questi insegnanti, infatti, si trovano costretti a ripetere le prove concorsuali con gli stessi argomenti e le stesse modalità, creando una situazione di incertezza e frustrazione. I sindacati hanno chiesto a gran voce l’apertura di un tavolo di confronto sul tema dei concorsi e del reclutamento degli idonei. In particolare, la Flc Cgil, rappresentata da Manuela Calza e Manuela Pascarella, ha sottolineato la necessità di pubblicare elenchi non graduati relativi al concorso 2023 e di avviare una discussione sulle percentuali di assunzione, per garantire una maggiore tutela anche agli idonei dei concorsi passati, come quello del 2020.
La lotta per la stabilizzazione dei precari
Un altro aspetto centrale della protesta è stata la denuncia della situazione di molti docenti precari che, nonostante anni di esperienza e il superamento di numerosi concorsi, restano in attesa di una stabilizzazione. Roberto Garofani, sindacalista della UIL Scuola Rua, ha evidenziato come questi insegnanti non chiedano altro che una maggiore certezza professionale, attraverso un contratto stabile che riconosca il loro impegno. Secondo Garofani, è paradossale che in Italia ci siano circa 230.000 docenti precari, un numero che evidenzia l’urgenza di una riforma significativa del sistema scolastico.
Il costo della stabilizzazione e le risorse per la scuola
La UIL Scuola Rua ha definito come un vero e proprio “paradosso italiano” la persistente condizione di precarietà in cui si trovano centinaia di migliaia di insegnanti. In particolare, Garofani ha sottolineato l’opportunità di trasformare l’organico di fatto in organico di diritto, al fine di garantire una stabilizzazione duratura per questi lavoratori. Secondo le stime del sindacalista, la stabilizzazione dei precari potrebbe comportare un costo di circa 180 milioni di euro. Garofani ha poi evidenziato come tale cifra sia assolutamente sostenibile, considerando l’importanza strategica che la scuola riveste per il futuro del paese.
In sintesi, la manifestazione di Roma ha rappresentato un’importante occasione per mettere in luce le difficoltà dei docenti precari e idonei, chiedendo con forza una soluzione alle problematiche legate al reclutamento, alla stabilizzazione e alla valorizzazione del personale scolastico. I sindacati hanno ribadito l’urgenza di un intervento concreto da parte del governo per garantire un futuro più stabile e sicuro per migliaia di insegnanti che, da troppo tempo, sono costretti a vivere in una condizione di incertezza.
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