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- Natale è alle porte, e oltre alla sospensione delle attività didattiche porta con sé anche le immancabili polemiche in merito alla presenza del presepe all’interno delle scuole. Una diatriba che va avanti da decenni, tra i più conservatori e chi, invece, ricorda bene che la scuola come lo Stato è un’istituzione laica. E quindi la festa si trasforma da momento di comunità e condivisione con il prossimo, ad uno scontro politico, con le ridondanti speculazioni dietro a quello che è un simbolo solo ed esclusivamente cristiano.
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La proposta della senatrice Mennuni
Ad avere paura di veder scippata la festa sono i meloniani di Fratelli d’Italia. Tant’è che è stata presentata una proposta di legge a prima firma della senatrice Mennuni, parlamentare proprio di FdI. “Alla garanzia costituzionale di libertà di religione e di culto non corrispondono né la facoltà, né tantomeno il dovere di ricusazione dei simboli religiosi, storici e culturali, i quali sono espressione valoriale della tradizione identitaria del popolo italiano – scrive Mennuni nella presentazione della legge – Consentire la trasformazione delle sacre festività cristiane in altra anonima tipologia di celebrazione costituirebbe una discriminazione nei confronti degli alunni e delle rispettive famiglie praticanti la religione maggioritaria oltre che un attentato ai valori e alla tradizione più profonda del nostro popolo”.
“Si rende dunque necessario – conclude – un intervento legislativo che impedisca a taluni dirigenti di istituzioni scolastiche, universitarie di cancellare o chiamare in altro modo le celebrazioni e tradizioni legate al Natale e alla Pasqua cristiana”.
Cosa contiene il testo
L’articolo 2 del testo recita: “Negli istituti di istruzione pubblici è fatto divieto di impedire iniziative promosse da genitori, studenti, o dai competenti organi scolastici, volte a proseguire attività legate alle tradizionali celebrazioni legate al Natale e alla Pasqua cristiana, come l’allestimento del presepe, recite e altre manifestazioni ad essi collegate al fine di ricordarne il loro profondo significato di umanità e il rapporto che lega all’identità nazionale italiana”. Inoltre, la legge specifica che le sanzioni per chi violerà la norma verranno stabilite dal ministro dell’Istruzione.