La segretaria generale: “La nostra posizione è chiara: istruzione uguale per tutti da Nord a Sud”.
Sull’autonomia differenziata, che proprio giovedì il leader leghista Matteo Salvini auspicava, frenano anche le sigle sindacali. L’ultima a esprimersi sul tema che spacca l’Italia, nel vero senso della parola, è la Cisl Scuola, per bocca della segretaria generale, Ivana Barbacci.
“Il disegno di legge sull’autonomia differenziata, approvato giovedì dal Consiglio dei Ministri, si avvia probabilmente a un percorso parlamentare che potrebbe rivelarsi lungo e complesso – commenta la Barbacci -, al riguardo, faccio mie le affermazioni del segretario generale Luigi Sbarra, che chiede un coinvolgimento delle forze sociali nella discussione e piena salvaguardia dell’unità e della coesione del Paese, evitando ogni accentuazione di divari e sperequazioni, dando precise e solide garanzie di accesso ai diritti di cittadinanza in ogni angolo d’Italia”.
“Per quanto riguarda la scuola – prosegue la Barbacci -, la nostra posizione è sempre stata molto chiara: la salvaguardia dell’unità del Paese si garantisce anche attraverso il pieno rispetto del carattere unitario e nazionale del sistema di istruzione. Risulterebbe persino difficile ragionare di LEP per un sistema come la scuola, che non produce beni materiali o prestazioni facilmente misurabili, mentre è fondamentale, per la funzione che gli è affidata, metterlo in grado di agire con la massima efficacia proprio nelle aree di maggior difficoltà e disagio”.
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